La storia
I nostri due plessi
Plesso "De Amicis"
L’imponente e storico edificio dell’Istituto Scolastico De Amicis, risale ai primi anni del Novecento. L’edificio venne costruito su progetto dell’Ingegnere Felice Morrica; esso è composto da un blocco principale, sede della struttura scolastica, e da un blocco secondario dove si trova la palestra. Al centro la Piazza è ornata da un ampio spazio alberato all’interno del quale è possibile anche ammirare una bella statua dedicata a Padre Pio.
L' edificio venne inaugurato il 29 aprile 1923 dal Principe Umberto I di Savoia a cui la scuola fu intitolata.
Nell' ottobre del 1946 la Giunta comunale dell' epoca cambio il nome all' edificio scolastico intitolandolo a Edmondo De Amicis per commemorare il centenario della nascita del famoso scrittore.
Dalla fine del 1943 sino a Maggio 1946 l' edificio divenne sede della "Photo intelligence" con i due scienziati americani EDGERTON e BRADFORD che cooperarono fianco a fianco. EDGERTON fu un vero pioniere come fotografo e le sue invenzioni permisero agli aerei ricognitori che partivano da San Severo di leggere la morfologia dei territori e fotografare i siti tedeschipiù importanti.
Lo storico Martin Gilbert nel suo libro "La grande storia della Seconda Guerra Mondiale" scrive che proprio in una di queste numerose foto-aeree sviluppate a San Severo fu scoperta per caso l'esistenza del campo di concentramento di AUSCHWITZ.
In questo secolo la scuola ha costituito un importante punto di riferimento per l'intera comunità di San Severo come centro di formazione, di educazione e di orientamento.
Plesso "G. Rodari"
Nasce negli anni ’80, con l’espansione urbanistica della città, la scuola di via Ponchielli.
Un edificio luminoso ed ampio,disposto su due piani, con grandi antroni interni, circondato da tanto spazio esterno, che in pochi anni, con il coinvolgimento dei docenti e del personale tutto della scuola, diventa un bellissimo giardino con tanti alberi: palme, alberi da frutto, olivi e altre piante ornamentali.
Il plesso di via Ponchielli, solo nel 2004, attraverso un lungo percorso burocratico ottiene il nome “ G. Rodari”, il maestro e poeta della fantasia e della creatività.
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